
Deposizione di Gesù Cristo nel sepolcro
Rappresenta la deposizione di Cristo nel sepolcro ma si discosta dal racconto degli evangelisti (Gv 19, 38-42; Lc 23, 50-55; Mt. 27, 57-61; Mc 15, 42-47), perché a sostenere il corpo non sono Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea bensì due angeli, introdotti nel tema iconografico dopo il Concilio tridentino. Descritto come “Pietà”, figura in un inventario della casa parrocchiale di Vidalenzo del 1824, conservato nell’archivio parrocchiale di S. Bartolomeo a Busseto.
Assegnato a Vincenzo Campi dal Godi sin dal 1973, era considerato replica di un’opera di formato maggiore (278 x 181 cm.) realizzata dal pittore cremonese per la chiesa francescana di S. Mattia di Cremona nel 1569 e trasferita – dopo la soppressione di questa nel 1908 – nella chiesa parrocchiale di Bordolano (CR). Questo dipinto risultava perà già collocato in questa chiesa, dove ancora si trova, quando il quadro indicato nelle guide del tempo in S. Mattia era ancora al suo posto, dove rimase almeno sino al 1808, quando l’edificio di culto di Cremona fu soppresso e tre anni dopo venduto a privati. Non è improbabile, anche se non si sa come, che il dipinto proveniente da Vidalenzo sia il quadro esistente a Cremona in S. Mattia, del quale fra l’altro, una sua copia evidente è conservata nella cappella della Casa di Cura S. Camillo a Cremona.
GG
1573 (?)
D9
Dipinto su tela
Olio
167 x 131 cm
Restauro: Francesca Ghizzoni - Fidenza, 2003 Sponsor: Prof.sa Giulia Urgeletti, in memoria di Pina e Cesco Urgeletti
Chiesa parrocchiale di S. Cristoforo di Vidalenzo (PR)
Saletta dipinti
Sec. XVI