
Sacro Cuore
Gesù è raffigurato in 3/5 di figura, con il calice eucaristico sormontato dall’ostia sacra, che dà luce alla scena, offerto con la mano sinistra. La mano destra indica il cuore ferito, fluttuante sul petto, coronato di spine e sormontato da una croce splendente.
L’opera fu probabilmente commissionata per l’altare della Cappella vescovile, dedicata al Sacro Cuore, fatta costruire dal vescovo Alessandro Garimberti sopra il portale sinistro della Cattedrale nell’ultimo ventennio del XVIII secolo.
Quando Pio VI, nel 1799, pernottò a Borgo San Donnino mentre era tradotto prigioniero in Francia, concesse l’indulgenza plenaria a coloro che, nel giorno della festa annuale del Sacro Cuore di Gesù – riconosciuta nel 1765 da Clemente XIII per la Polonia e l’Arciconfraternita omonima -, avessero visitato questa cappella.
È molto probabile che il quadro arredasse già la cappella vescovile al tempo del passaggio pontefice nell’episcopio di Borgo e, pertanto, l’esecuzione del dipinto da parte del pittore bolognese possa anticiparsi agli ultimi anni ’90 del Settecento, anziché a quelli iniziali dell’Ottocento cui l’ha recentemente assegnato la critica.
GG
Fine XVIII sec.
D27
Dipinto su tela
Olio
100, 6 x 70 cm
Restauro: Francesca Ghizzoni, 2001. Sponsor: In memoria di Albertina Chiari, i nipoti.
Cattedrale di Fidenza
Si, Sala del Tesoro
Fine XVIII sec.